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Palazzo Marina sala commissione avanzamento ufficiali

L’opera di Pieretto Bianco, triestino di nascita e veneziano di formazione, viene notata dall’architetto Giulio Magni alla I Mostra d’Arte Marinara (1926), alla quale partecipa con sei teleri selezionati dal ciclo intitolato Il Risveglio di Venezia, già esposto nel 1912 alla X Biennale d’Arte di Venezia. L’architetto propone l’acquisto di quattro dei sei pannelli (quelli verticali), da destinare alla sala del Consiglio Superiore di Marina per conferirle “decoro e solennità” attraverso il “soggetto svolto, il valore pittorico e il nome dell’artista”. Le tele vengono acquistate con l’impegno, da parte dell’autore, di conservarle nel suo studio per porle in opera solo dopo la conclusione dei lavori in muratura del Ministero. Pieretto Bianco propone allora a Magni di completare la decorazione dell’ambiente con altre raffigurazioni che integrino le tele acquisite. Con una certa intraprendenza, egli sottopone i bozzetti del suo progetto che mostrano i dipinti provenienti dalla Mostra d’Arte Marinara all’interno di un ciclo pittorico esteso alle pareti lunghe e al soffitto. Entro un’architettura dipinta neobarocca, il pittore prevede le rappresentazioni de La costruzione di una corazzata e La cerimonia di varo che tematicamente si accordano con quelle relative al lavoro degli arsenali e delle officine. Egli immagina poi di raffigurare tra le finestre e sopra la porta d’ingresso i navigatori, mentre, sul soffitto, un’allegoria sulle “doti e virtù di nostra gente”. Magni si fa tramite e promotore di questa proposta, che viene accolta, tranne che per il soggetto dei due nuovi dipinti, sostituiti per volontà del Sottosegretario per la Marina, Ammiraglio Sirianni, con le rappresentazioni di eventi storici: La partenza di Cristoforo Colombo e una battaglia di Venezia contro i Turchi. Pieretto Bianco consegna il lavoro di decorazione della sala il 12 ottobre 1928, ma le pitture sono diverse da quelle previste. Come si apprende dalla Relazione del collaudo, durante i lavori, il pittore - d’accordo con l’Amministrazione Marina, la direzione tecnica e quella artistica - ha modificato i soggetti, sostituendoli con altri più aderenti a quelli delle tele. Grazie a questo “cambio di rotta”, il ciclo si presenta oggi come un insieme armonico dedicato alla nave e ai suoi uomini, dalla costruzione alla navigazione. Il 5 gennaio 1929 la sistemazione delle quattro tele è completata. Ma i quattro dipinti sui lati brevi della stanza risultano con tutta evidenza uguali agli altri, ossia eseguiti direttamente sul muro, probabilmente a tempera o a tecnica mista. Anche il cromatismo non si accorda con gli altri teleri del ciclo de Il Risveglio di Venezia, ma con quello delle navi grigie dipinte. Ciò lascia supporre, quindi, che, dopo la loro collocazione, le tele siano state rimosse e sostituite con dipinti su muro, intonati al resto della decorazione, al fine di rendere più armonico l’insieme.

Credits:

Marina Militare

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