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HEROES CAMPIONI NELLO SPORT E NELLA VITA

Steven Bradbury

Steven John Bradbury è un ex pattinatore di short track ed ex pilota automobilistico australiano. È ricordato per aver vinto, contro ogni pronostico, la medaglia d'oro nei 1000 metri alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City nel 2002, ultimo uomo rimasto in piedi. In realtà è anche simbolo di caparbietà sportiva e resilienza: per ben due volte si è "rialzato" da infortuni gravissimi, uno quasi mortale. È simbolo anche, però, di un'altra peculiarità dello sport: l'imprevedibilità, il fattore fortuna, il caso.

Per conoscerlo meglio

Il racconto della sua incredibile vittoria

La parodia di una delle telecronache più famose della Storia

Jesse Owens e Luz Long

James Cleveland Owens, afroamericano (1913-1980), uno tra i velocisti più grandi di tutti i tempi, ha vinto quattro ori ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936 (100 metri, 200 metri, 4X100 metri e salto in lungo), sotto gli occhi di Hitler, mostrando con i suoi risultati sportivi l'infondatezza delle teorie sulla superiorità della "razza ariana". Questa impresa è stata resa possibile anche grazie all'aiuto dell'atleta tedesco Luz Long, con il quale è nata un'amicizia profonda, durata anche oltre la morte.

Per conoscerli meglio

Il racconto dell'amicizia tra questi due atleti, nati in un mondo che li voleva divisi

Le imprese del campione Jesse Owens

La storia di Owens è stata raccontata nel film 'Race - Il colore della vittoria'

Race - Il colore della vittoria

Tommie Smith, Peter Norman, John Carlos

Tommie Smith nel 1968 vinse la medaglia d'oro nei 200 m nella finale olimpica di Città del Messico con il tempo di 19"83, primo uomo al mondo a scendere sotto il limite dei 20 secondi, precedendo l'australiano Peter Norman e il connazionale John Carlos. Durante la cerimonia di premiazione, Smith e Carlos diedero vita a quella che probabilmente è ricordata come la più famosa protesta della storia dei Giochi olimpici: salirono sul podio scalzi e ascoltarono il loro inno nazionale chinando il capo e sollevando un pugno con un guanto nero, a sostegno del movimento "Olympic Project for Human Right".

Per conoscerli meglio

La storia della protesta durante le Olimpiadi di Città del Messico nel 1968

La storia dell'uomo bianco in quella foto: Peter Norman

Samia Yusuf Omar

Samia è nata nel 1991 a Mogadiscio, nella Somalia devastata dalla violenza della guerra civile dopo la caduta del regime di Siad Barre. Sin da piccola ha una sola passione: la corsa. Si allena ogni giorno sfidando il pericolo di un paese in guerra perenne ed impara a volare. Diventa la ragazza più veloce della Somalia, fino a rappresentare il suo paese, a soli 17 anni, alle Olimpiadi di Pechino del 2008 dove corre i duecento metri. Una volta ritornata a casa trova il suo paese e la sua famiglia in condizioni ancora più drammatiche. Samia capisce che l’unica cosa che le rimane per poter realizzare il suo sogno, correre alle Olimpiadi di Londra, è fuggire dalla Somalia. Così decide di intraprendere il viaggio della disperazione, il terribile viaggio che hanno tentato molti migranti: sopravvivere al deserto per raggiungere la costa e imbarcarsi verso l’Europa.

Per conoscerla meglio
Giuseppe Catozzella - Non dirmi che hai paura

La storia della giovane atleta somala raccontata dallo scrittore Giuseppe Catozzella viene portata sul piccolo schermo da Carlo Lucarelli.

PODCAST 'LEGGENDE OLIMPICHE'

Le imprese memorabili di atleti che hanno emozionato e commosso il mondo, arrivando persino a mutare il corso della storia. "Leggende Olimpiche" si immerge nell'archivio di quei ricordi che ci hanno accompagnato negli anni, davanti alla radio o a una televisione a colori o in bianco e nero, in un salotto inondato da amici o in completa solitudine, a un orario impossibile o sprofondati su un divano in pieno giorno. A cura di Giampiero Vigorito.

Credits:

Creato con immagini di sergign - "Champions gold trophy medal award" • Владимир Солдатов - "headphone and books on yellow background"

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