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Benvenuti all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)

I primi passi della FAO

La FAO è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite (ONU) che opera a livello internazionale per sconfiggere la fame e garantire a tutti la sicurezza alimentare. La FAO è stata istituita il 16 ottobre 1945, quando 45 nazioni hanno sottoscritto la sua Costituzione durante la prima sessione della Conferenza, tenutasi a Château Frontenac a Québec City, Canada.

La firma della Costituzione della FAO nel 1945 a Québec, Canada. ©FAO

Nei suoi primi anni di attività, la FAO aveva sede a Washington, D.C., negli Stati Uniti d’America. Nel 1949, i Paesi membri hanno votato per trasferire la sede della FAO, decidendo di spostarla a Roma, in Italia. Il trasferimento è avvenuto ufficialmente nel 1951.

Agosto 1951, Roma, Italia - Lavori di costruzione presso la sede della FAO. ©FAO

La sede della FAO oggi

Per la nuova sede della FAO è stato individuato l'edificio originariamente progettato per il Ministero dell’Africa italiana. Un team di architetti guidato da Vittorio Cafiero e Mario Ridolfi ha progettato questi edifici nel 1938; i lavori si sono conclusi tra l’inizio degli anni 1950 e gli anni 1960. Due dei sei edifici sono stati aggiunti tra la fine degli anni 1980 e l’inizio degli anni 1990 per esigenze di spazio.

Oggi, la struttura che ospita la FAO è costituita complessivamente da sei edifici. Il complesso, distribuito su otto piani, occupa più di 100 mila metri quadrati su un’area complessiva di quattro ettari, equivalente a più di sette campi da calcio!

Preambolo alla Costituzione

Quello che vedete qui, scolpito nel marmo, è il Preambolo alla Costituzione della FAO.

La parete con il Preambolo alla Costituzione. ©FAO/Pier Paolo Cito

Il Preambolo spiega che il mandato dell’Organizzazione riguarda in particolare:

  1. l’eliminazione della fame, dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione;
  2. l’eliminazione della povertà e il motore del progresso economico e sociale per tutti, e
  3. la gestione e l’utilizzo sostenibili delle risorse naturali, tra cui il suolo, l’acqua, l'aria e le risorse generiche a beneficio delle generazioni presenti e future.

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Sapevate che le lingue ufficiali delle Nazioni Unite sono sei? L’inglese, il francese, lo spagnolo, l'arabo, il cinese e il russo sono state scelte perché erano le lingue più parlate nel mondo.

Il logo della FAO e delle Nazioni Unite

Avete visto il logo della FAO? Al centro c’è una spiga di grano con le lettere della FAO e il motto latino FIAT PANIS (ovvero, “Che ci sia il pane”). Il motto mette in risalto l’obiettivo dell’Organizzazione, quello cioè di porre fine alla fame e di fare in modo che le persone di tutto il mondo abbiano cibo sano in quantità sufficiente per nutrirsi.

Il logo della FAO non va confuso con il logo dell’ONU. La bandiera dell’ONU ha uno sfondo azzurro al cui centro campeggia una mappa bianca del mondo con cinque cerchi concentrici incorniciati da due rami d’ulivo.

Le bandiere della FAO e dell’ONU. ©FAO/Giulio Napolitano

La FAO e l’Agenda 2030

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile

Nel 2015, i leader mondiali si sono incontrati per impegnarsi a raggiungere lo sviluppo sostenibile e a porre fine alla povertà sul pianeta in tutte le sue forme entro il 2030. Questo impegno è noto come Agenda 2030. I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) ne sono il fulcro. Gli obiettivi globali riguardano tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile, dalla Fame zero (OSS 2) alla protezione della Vita sott'acqua (OSS 14) e della Vita sulla terra (OSS 15), dalla garanzia di un Consumo e produzione responsabili (OSS 12) alla necessità di Agire per il clima (OSS 13), per citarne alcuni.

Che relazione c’è tra il mandato della FAO e gli OSS?

Oltre a essere una parte fondamentale della nostra vita, il cibo è anche qualcosa che ci lega gli uni agli altri. Non è possibile porre fine alla povertà, raggiungere la parità di genere, avere un’istruzione e vivere in salute se prima non si garantisce cibo sano a tutti.

I quattro pilastri di miglioramento

Se è vero che sono stati fatti progressi verso la costruzione di un mondo migliore, le persone lasciate indietro oggi sono ancora troppe. E sono persone che non hanno la possibilità di beneficiare del progresso umano, dell’innovazione o della crescita economica. Il problema è l'accesso e la disponibilità di cibi nutrienti che, sempre più, sono resi difficoltosi da una pluralità di ostacoli, tra cui la pandemia COVID-19, i conflitti, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze, i prezzi in crescita e le tensioni internazionali. In tutto il mondo, la gente soffre l'effetto domino di crisi che non conoscono confini.

La tabella di marcia scelta dalla FAO per accelerare l'azione verso la realizzazione dell’Agenda 2030 è nota come “I quattro pilastri di miglioramento”, vale a dire una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente migliore e una vita migliore. Grazie a questi quattro pilastri, possiamo trasformare i sistemi agroalimentari rendendoli più efficienti, inclusivi, resilienti, sostenibili e capaci di garantire cibo nutriente e sicuro a sufficienza per tutti, senza lasciare nessuno indietro.

L’installazione dedicata ai quattro pilastri di miglioramento dell'artista Lorenzo Pietrantoni ©FAO/Ana Gil

Siamo compagni di viaggio e tutti noi abbiamo il dovere di agire. I governi devono tener fede ai propri impegni e integrare gli OSS nei loro piani e nelle loro politiche di sviluppo nazionali. Ma non si tratta di un compito esclusivo dei governi! Anche la società civile, il settore privato, gli organi d’informazione e l’opinione pubblica, compresi i giovani, devono diventare attori del cambiamento per il conseguimento degli obiettivi globali.

Ulteriori informazioni sui quattro pilastri di miglioramento sono disponibili nel Quadro strategico della FAO.

La Sala Plenaria

Tra il 1951 e il 1952, lo scultore italiano Mirko Basaldella ha creato “L’Universo”, un mosaico fatto di pannelli smaltati, che rappresenta un’allegoria del firmamento e dei fondali marini. ©FAO/Alessandra Benedetti

Nella Sala Plenaria sono passati in rassegna leader di tutto il mondo, tra cui capi di Stato e persino il Papa! Si tratta della più importante sala riunioni presente nella sede della FAO, con una capienza di circa 1 200 posti, che è stata concepita per ospitare riunioni di alto livello, come la Conferenza, il Vertice mondiale sull'alimentazione e la cerimonia ufficiale della Giornata dell’alimentazione, per citarne alcune.

La Conferenza

La Conferenza è l’organo di governo supremo della FAO ed è costituita da tutti i 194 Stati membri, due membri associati e un’organizzazione membro, l’Unione europea. La Conferenza si raduna ogni due anni nella Sala Plenaria per determinare la politica e approvare il bilancio dell’Organizzazione. Ogni membro è rappresentato da un delegato e, durante le votazioni, i membri esprimono ciascuno un voto. La Conferenza elegge anche un Direttore Generale, che ha un mandato quadriennale, rinnovabile una sola volta. L’attuale Direttore Generale è QU Dongyu.

7 agosto 2019, Roma, Italia - Il ritratto ufficiale del Direttore Generale della FAO, QU Dongyu. ©FAO/Giuseppe Carotenuto.

La Sala Rossa

La Sala Rossa è stata progettata per ospitare le riunioni del Consiglio. Si tratta di un organo composto da 49 Stati membri, che sono eletti dalla Conferenza.

I delegati rimangono in carica per un mandato a rotazione di durata triennale e svolgono mansioni di carattere esecutivo, tra cui il programma di lavoro e il bilancio. Solitamente, in un lasso di tempo di due anni, il Consiglio organizza cinque sessioni intervallate alle riunioni della Conferenza.

La Sala Verde

Una delle quattro sculture in bronzo, realizzate da Giò Pomodoro e donate al governo italiano nel 1967, appese alla parete della Sala Verde. ©FAO/Pier Paolo Cito

La Sala Verde, adiacente alla Sala Rossa, è un’altra delle principali sale riunioni.

Questa stanza ha 496 posti a sedere ed è dotata di una cabina di regia e di cabine per interpreti.

La FAO nel mondo

Se la sede della FAO è situata nel cuore di Roma, l’Organizzazione ha una rete molto vasta di uffici ed è presente in oltre 130 paesi! Ci sono cinque uffici regionali, dieci uffici subregionali e 85 uffici nazionali, di cui sei sono uffici di partenariato e contatto.

Essendo un foro neutrale, la FAO offre nella sua sede uno spazio in cui le nazioni sviluppate e in via di sviluppo possono incontrarsi per migliorare la comprensione reciproca. La FAO sviluppa e condivide conoscenze e informazioni essenziali in materia di alimentazione, agricoltura e risorse naturali, affinché tali conoscenze siano trasformate in azioni concrete tramite vari progetti in tutto il mondo.

Facciamo un viaggio alla scoperta del lavoro svolto sul campo dalla FAO!

La FAO è convinta che produrre più cibo non sia sufficiente per garantire la sicurezza alimentare e una nutrizione adeguata. Nel tempo, avremo bisogno di tecnologie innovative che ci permetteranno di trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, per il benessere delle nostre comunità, delle nostre economie e del pianeta. Ciò significherà produrre e coltivare il cibo con risorse naturali limitate; uno di questi metodi innovativi è l’aquaponica. La FAO sostiene lo sviluppo di questo metodo in vari paesi, tra cui il Ruanda. L'aquaponica è un sistema basato sulla combinazione di acquacoltura e coltivazione idroponica, una tecnica di coltivazione fuori suolo. In sostanza, si tratta di un metodo che sfrutta l'acqua delle vasche per acquacoltura come fertilizzante per le piante, che la ripuliscono delle sostanze di scarto, in modo che possa essere successivamente riutilizzata nelle vasche. L’aquaponica fornisce ai piccoli agricoltori con accesso limitato ai terreni agricoli e alle risorse idriche il potenziale per produrre cibo e avere un’attività redditizia.

Coltivare ortaggi con il metodo della coltivazione idroponica. ©FAO

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Progetto di adattamento ai cambiamenti climatici per il settore della pesca (CC4FISH)

I cambiamenti climatici hanno ripercussioni sulla sicurezza alimentare, la nutrizione e la sussistenza delle persone che lavorano nei sistemi agroalimentari. Nei Caraibi orientali, il progetto di adattamento ai cambiamenti climatici per il settore della pesca (CC4FISH) si prefigge lo scopo di accrescere la resilienza e ridurre la vulnerabilità agli impatti dei cambiamenti climatici, utilizzando metodi di adattamento quali il rafforzamento delle capacità dei pescatori e degli acquacoltori, e integrando il tema dei cambiamenti climatici nella governance della pesca.

Per esempio, il progetto ha fornito sostegno ai pescatori e agli acquacoltori dominicani dopo l’uragano Maria del 2017, tramite interventi di ripristino dell’allevamento di gamberetti con azioni di resilienza ai cambiamenti climatici, compresa la creazione di mura di cemento attorno ai vivai e l’impiego di fascette anti-uragano per ancorare i travetti. A Grenada, il progetto ha fornito ai pescatori una formazione nell’uso delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (TIC), tra cui GPS, cellulari e trasmettitori VHF, al fine di garantire la sicurezza in mare e l’accesso a migliori informazioni in caso di imminenti eventi atmosferici estremi. La formazione ha avuto luogo in aula e in mare. A Saint Kitts e Nevis è stata fornita assistenza tecnica per aiutare il paese a verificare lo stato degli impianti di acquacoltura esistenti; inoltre, è stato costruito un impianto aquaponico dimostrativo allo scopo di rafforzare la resilienza dell'acquacoltura.

Panoramica dei bacini dell’impianto di acquacoltura, Dominica. ©FAO/Dwayne Benjamin

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Trasformare i sistemi agroalimentari con le tecnologie digitali

La digitalizzazione aiuta gli agricoltori a far fronte a sfide come i cambiamenti climatici e la diffusione degli organismi nocivi. La locusta del deserto è una specie migratoria distruttiva, che si ciba di enormi quantità di piante e rappresenta una grave minaccia per la produzione agricola, i mezzi di sostentamento e la sicurezza alimentare.

Nell’Africa orientale e nello Yemen, la FAO è intervenuta con azioni di agricoltura digitale per contribuire a tenere sotto controllo l’infestazione, per esempio, mettendo a disposizione attrezzature quali polverizzatori e indumenti protettivi, e facendo ricorso alla tecnologia digitale, tra cui i satelliti, per aiutare a monitorare, controllare e prevedere gli spostamenti delle locuste.

Attività di sorveglianza delle locuste del deserto tramite droni, Sudan. ©FAO/Amani Muawia

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Progetto “Agricoltura intelligente per le generazioni future” in Uzbekistan e Vietnam

Il progetto “Agricoltura intelligente per le generazioni future” sta arricchendo il termine “smart”, o “intelligente”, di nuovi significati, grazie all’individuazione di metodi innovativi per ottimizzare la produzione vegetale. Migliorare l'agricoltura non comporta necessariamente il ricorso all’intelligenza artificiale, ai robot e ai “Big Data”. Nel caso delle piccole aziende rurali, essere “smart” significa spesso trovare alternative convenienti e ingegnose per aumentare la produzione vegetale senza danneggiare l'ambiente.

Il progetto sta aiutando le famiglie rurali di Uzbekistan e Vietnam a migliorare la produzione agricola nelle serre, consentendo loro di produrre più cibo con meno prodotti fitosanitari, meno concimi inorganici, meno acqua, meno forza lavoro e più sicurezza.

Un agricoltore in una piantagione di pomodori in Uzbekistan. ©FAO/A. Khalimov

Mettendo a frutto le conoscenze scientifiche e soluzioni tradizionali o moderne fondate su riscontri empirici, il progetto sta trasformando l’orticoltura in serra in un’impresa proficua, incrementando le opportunità di impiego per le comunità coinvolte e offrendo alimenti più diversificati, economici e sicuri.

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Le tecnologie digitali migliorano l'accesso alle informazioni

L’accesso alle tecnologie digitali e la promozione di pratiche sostenibili attraverso la digitalizzazione migliorano la produzione agricola e la gestione delle risorse naturali. La FAO e Telefónica – una delle maggiori società di telecomunicazioni al mondo – hanno elaborato un progetto di efficienza idrica per comunità stanziate in Colombia, El Salvador e Perù. L’agricoltura su piccola scala è il principale settore dell'economia rurale dell’America latina e gioca un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare e la nutrizione, nonché per l’occupazione rurale a livello nazionale.

Telefónica e la FAO lanciano un progetto pilota per l’innovazione digitale nelle zone rurali della Colombia. ©FAO

Molti agricoltori dipendono da coltivazioni non irrigate e, pertanto, sono vulnerabili alle variazioni dei modelli di precipitazione e della disponibilità di risorse idriche, causate dai cambiamenti climatici. Un maggiore accesso alle informazioni tramite sistemi di archiviazione remota, hardware specializzati e strumenti di elaborazione dei dati facilitano il processo decisionale e consentono agli agricoltori di gestire meglio le risorse naturali, con un conseguente miglioramento della produzione colturale.

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Gli eroi dell'alimentazione

Nella realizzazione di progetti e programmi sul campo, la FAO collabora con eroi dell'alimentazione sparsi in tutto il mondo. Dai piccoli agricoltori agli operai, dai trasportatori ai commercianti di generi alimentari, gli eroi dell’alimentazione lavorano per fornire cibo e assistenza alle loro comunità e all'estero, anche nei momenti più difficili.

Gli eroi dell’alimentazione sono la dimostrazione che le nostre azioni contano. Possiamo trarre ispirazione da loro attraverso semplici azioni quotidiane, per esempio, scegliendo alimenti sani e locali, e rispettando l’ambiente riducendo gli sprechi.

Biblioteca David Lubin

Ricercatori di tutto il mondo visitano la biblioteca della FAO per consultare la sua vasta raccolta di documenti e libri rari. La biblioteca contiene oltre un milione di documenti della FAO e di altri autori, nonché collezioni speciali e digitali, che rinsaldano la reputazione dell’Organizzazione come centro di conoscenza. È considerata una delle collezioni più pregiate al mondo in materia di alimentazione, agricoltura e sviluppo internazionale.

Ritratto di David Lubin. ©FAO

La Biblioteca David Lubin è stata creata nel 1952 ed è stata intitolata a David Lubin, il fondatore dell’Istituto internazionale di agricoltura (IIA). Alla fine del XIX secolo, Lubin si interessò alle problematiche che gli agricoltori dovevano affrontare nel loro settore. Ebbe l’idea di convocare i leader mondiali per condividere conoscenze e sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a tali problemi. Nel cercare sostegno, propose a Re Vittorio Emanuele III d’Italia l’idea di creare un istituto internazionale e nel 1905 fu istituito l’IIA. Quando fu fondata nel 1945, la FAO ereditò i beni e il patrimonio di risorse della biblioteca dell’IIA.

Risoluzione n. 90

Nel 1951, la Conferenza ha adottato la Risoluzione n. 90, che invitava gli Stati membri a donare opere d'arte, mobili e altri esempi del proprio artigianato nazionale e rurale, da esibire nella sede della FAO per celebrare la diversità e l’unicità delle culture di tutto il mondo che fanno parte dell’Organizzazione. Alcune delle donazioni si trovano nelle sale riunioni, altre sono visibili lungo i corridoi.

La Sala Iraq. ©FAO/Pier Paolo Cito

Centro internazionale per i media e la conoscenza dello Sceicco Zayed

Conferenza stampa presso il Centro dello Sceicco Zayed nella sede della FAO, Roma, Italia. ©FAO/Giulio Napolitano

“Datemi l'agricoltura e io vi darò la civiltà”. Incisa sulla porta di ingresso, al Centro internazionale per i media e la conoscenza dello Sceicco Zayed, questa citazione è una dichiarazione di Sua Altezza lo Sceicco Zayed, primo Presidente degli Emirati Arabi Uniti, che mette in evidenza il ruolo cruciale svolto dall'agricoltura nella storia del progresso umano. La citazione è scritta nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite, nonché in italiano, in giapponese e in geroglifici. L'artista Sadika Keskes ha progettato questa porta in acciaio COR-TEN e ha creato un’installazione di palme con la tecnica delle vetrate, che è sospesa sull’ingresso della sala.

Inaugurato nel 2012 e finanziato dagli Emirati Arabi Uniti, questo spazio è una sala conferenze usata anche per proiezioni, presentazioni di pubblicazioni e briefing. È dotato di apparecchiature di trasmissione televisiva interattive, impianti per videoconferenze e video-streaming, apparecchiature per la trasmissione remota e servizi di distribuzione di contenuti multimediali digitali. Il Centro ha 170 posti a sedere e canali in sette lingue.

La Sala della Cina

Inaugurata nel 1985 e donata dal governo cinese, la Sala della Cina è usata dal Direttore Generale per ricevere ospiti illustri come capi di Stato, Primi Ministri e altri funzionari.

La Sala della Cina presso la sede della FAO, Roma, Italia. ©FAO/Pier Paolo Cito

C’è persino una sala annessa, con un ingresso indipendente, che è utilizzata per brevi incontri privati prima delle riunioni ufficiali.

La collezione d'arte della FAO

Nei corridoi della sede della FAO, sono esposte opere d'arte e sculture di grande pregio culturale. Valga per tutti l'esempio dei dipinti “Noi dall’immensa Africa nello spazio infinito” (1992) e “Il sole del mio paese ci scalderà sempre” (1990) dell'artista mozambicana Bertina Lopes, che sono stati esibiti durante il Vertice mondiale sull’alimentazione nel 1996. Il Governo del Mozambico ha donato le opere all’Organizzazione in segno di gratitudine per gli interventi della FAO a sostegno del paese.

L’opera “Il sole del mio paese ci scalderà sempre” di Bertina Lopes. ©FAO/Pier Paolo Cito

La collezione d'arte della FAO

Altre opere d'arte in esposizione sono il frutto della collaborazione tra artisti e FAO. Per esempio, “La Creazione” (1997) di Pedro Pablo Oliva è stata realizzata durante un workshop dell'artista con gli studenti d’arte presso la sede della FAO. Il murale esplora le tematiche della nascita dell’amore e dell’umanità, i due elementi che danno forma alla creazione. L'artista cubano ha donato il murale alla FAO durante il Concerto TeleFood, che si è tenuto contemporaneamente a Roma e L’Avana il 26 ottobre 1997.

“La Creazione” - dipinto di P.P. Oliva (Cuba) ©FAO/Pier Paolo Cito

Più di recente, nel 2022, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione dei giovani, alcuni studenti dell’Istituto Cervantes di Roma hanno partecipato a un workshop con l’illustratore romano Lorenzo Terranera. In quell’occasione hanno realizzato un coloratissimo murale, che raffigura un mondo sostenibile, sorretto dai pilastri di una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente migliore e una vita migliore, in cui tutti hanno accesso a una quantità sufficiente di cibo nutriente e nessuno è lasciato indietro. Oggi il murale fa bella mostra di sé sulle pareti dell’Atrio.

Inaugurazione dell’installazione artistica dei quattro pilastri del miglioramento. ©FAO/Giuseppe Carotenuto

L’Atrio

Nel corso dell'anno, la FAO ospita vari interessanti eventi ed esibizioni su un’ampia gamma di temi, allo scopo di condividere conoscenze e informare l’opinione pubblica in merito al mandato dell’Organizzazione. Molti di questi eventi di spicco sono ospitati nell’Atrio.

Anno internazionale del miglio

Lo sapevate che il 2023 è l’Anno internazionale del miglio? L’#IYM2023 è un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e indirizzare l’attenzione dei responsabili politici verso i benefici nutrizionali e salutari del miglio, la sua adattabilità alla coltivazione in condizioni climatiche avverse e le sua potenzialità di fornire a produttori e consumatori nuove opportunità di mercato sostenibili. L’esibizione, organizzata in occasione dell’inaugurazione dell’Anno internazionale, invitava i visitatori a provare un'esperienza sensoriale per conoscere il miglio. Quest'esperienza memorabile, che permetteva al pubblico di toccare e osservare varie tipologie di miglio, venire a conoscenza dei suoi benefici per la salute e scoprire nuove ricette, ha permesso di far conoscerela ricchezza e le potenzialità di questo alimento in modo molto efficace.

Anno internazionale del miglio - Esibizione nell’Atrio ©FAO/Giulio Napolitano

Ulteriori informazioni sull’AIM (IYM) 2023 sono disponibili qui.

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Mostra della Giornata mondiale dell’alimentazione

Siamo tutti legati gli uni agli altri attraverso le risorse naturali che condividiamo, le nostre azioni e i nostri bisogni fondamentali come l’alimentazione. Questa mostra esclusiva della Giornata mondiale dell’alimentazione racconta, attraverso una serie di fotografie scattate da Thomas Pesquet, astronauta dell’ESA e Ambasciatore di buona volontà della FAO, gli effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale per muovere le persone all'azione.

Inaugurazione della mostra della Giornata mondiale dell’alimentazione – Il Direttore Generale della FAO QU Dongyu e l’astronauta dell’ESA Thomas Pesquet ©FAO/Giuseppe Carotenuto

Gli #EroiDellaAlimentazione della FAO illustrano, da tutte le regioni del mondo, le azioni che stanno realizzando per adattarsi ai cambiamenti climatici e trasformare i sistemi agroalimentari. Insieme, possiamo costruire un futuro sostenibile dove nessuno sia lasciato indietro.

Guarda il video dell'esibizione!

Ciò che rende la Giornata mondiale dell’alimentazione uno degli appuntamenti più celebrati nel calendario delle Nazioni Unite sono gli eventi collettivi organizzati in 150 paesi in tutto il mondo. Centinaia di eventi e attività di sensibilizzazione in più di 50 lingue offrono a governi, imprese, organizzazioni della società civile, organi di informazione e singoli cittadini, tra cui i giovani, la possibilità di incontrarsi e dialogare. Lo scopo è promuovere una coscienza comune e un'azione globale in favore di chi soffre la fame e per garantire a tutti una dieta salutare, senza lasciare nessuno indietro. Il 16 ottobre è anche l’anniversario della FAO.

La Terrazza all’ottavo piano

La terrazza all’ottavo piano ospita vari oggetti che ricordano il mandato della FAO e la sua visione di un mondo sostenibile in cui tutti abbiano accesso a un’alimentazione sana.

Sapevate che la sede della FAO è la prima struttura delle Nazioni Unite ad avere un bio-orto sul tetto? Inaugurato il 17 novembre 2021, il bio-orto della FAO vuole mettere in evidenza il ruolo innovativo che la tecnologia può svolgere per migliorare l’accesso a un’alimentazione sana. Creato interamente con strutture modulari mobili, a forma di triangolo, rivestite in acciaio COR-TEN resistente alla corrosione, l’orto è dotato di un sistema automatizzato intelligente, che assicura che le colture ricevano ciò di cui hanno bisogno per crescere al meglio. Appositi sensori monitorano il livello di nutrienti, patogeni, inquinamento atmosferico, umidità e temperatura. L’orto è un modo per esplorare il potenziale dell’agricoltura urbana – promossa anche dall’Iniziativa “Città Verdi” dell’Organizzazione - di alleviare la carenza di cibo in zone dove la disponibilità di terreno agricolo e di suolo è limitata, come le montagne e le città. L'esperienza può essere replicata come forma di coltivazione urbana su balconi e terrazze per la produzione di cibo, ortaggi e fiori.

Nell’orto della FAO sono cresciute persino piante di pomodoro, nate da semi che hanno viaggiato nello spazio! L’astronauta dell’Agenzia spaziale europea e Ambasciatore di buona volontà della FAO Thomas Pesquet ha consegnato al Direttore Generale QU Dongyu i semi provenienti dalla Stazione spaziale internazionale, che sono un esperimento importante effettuato nello spazio, poiché permette di capire meglio come coltivare piante in condizioni avverse in un mondo sempre più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici.

Il bio-orto sulla terrazza della FAO ©FAO/Giuseppe Carotenuto

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Mostra fotografica “Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale” (GIAHS)

Sulla terrazza, è anche possibile visitare la mostra fotografica GIAHS allestita sulle finestre. Con GIAHS, la FAO contribuisce a preservare il patrimonio agricolo, che è indispensabile per il pianeta. In questa mostra, gli agricoltori sono gli artisti di questi paesaggi straordinari, poiché lavorano in armonia con l’ambiente e sfruttano il sapere tramandato nei secoli per mettere a punto pratiche sostenibili di produzione agricola e proteggere la biodiversità negli ecosistemi circostanti.

La mostra fotografica GIAHS sulla terrazza della FAO ©FAO/Guido Chiefalo

I giovani sono gli artefici del domani

La FAO è convinta che i giovani siano gli artefici del domani, che essi, cioè, siano la generazione dotata degli strumenti e dell'esperienza necessari per porre fine alla fame.

Ultimi minuti di lezione prima della mensa scolastica. © Pep Bonet/NOOR for FAO

L’istruzione è potere e può ispirare il cambiamento. Scopri ulteriori informazioni sulla FAO e prova a immaginare come puoi passare all’azione grazie alle nostre numerose risorse online.

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Azioni urbane

L’applicazione “Urban Actions” permette di scoprire in che modo i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile sono collegati alle azioni che TU puoi realizzare per creare un futuro migliore per il pianeta, la nostra città e i suoi abitanti. È tempo per tutti noi di immaginare di nuovo le nostre città e sfruttare appieno il loro potenziale.

L’applicazione “Urban Action” ©FAO

Scarica l’App “Urban Actions”!

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Attività di lettura

Se siete educatori, genitori, tutori o studenti universitari o se siete semplicemente interessati a saperne di più sulla sicurezza alimentare, l’agricoltura sostenibile e altre tematiche di questo genere, scaricate i nostri libri di attività per bambini e ragazzi. Ricca di esempi e storie vere di giovani di tutto il mondo che stanno passando all'azione, la serie spiega tematiche complesse in modo divertente e coinvolgente.

Libro di attività – Edizione 2022 ©FAO

Questi libri in più lingue sono anche uno strumento straordinario per responsabilizzare i giovani e incoraggiarli a creare un futuro sostenibile in cui sia garantita la sicurezza alimentare.

Visite di gruppo alla FAO

Sapevate che la FAO offre tre diversi tipi di visite di gruppo?

In particolare, sono previste:

  1. visite in presenza presso la sede della FAO;
  2. visite online della FAO tramite Zoom, e
  3. visite in presenza al G20 Green Garden

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L’applicazione web “Discover FAO”

Fai un tour in più lingue che ti porta nel cuore della FAO! Il nostro tour dedicato ai giovani prevede anche attività interattive per mettere alla prova le tue conoscenze. Potrai visitare gli spazi architettonici in cui lavorano i membri della FAO e dove si incontrano i leader mondiali e, contemporaneamente, scoprire la storia della FAO e il suo mandato.

QR Code dell’applicazione web “Discover FAO” ©FAO

Scarica l’applicazione “Discover FAO”!

Contatti

Per ulteriori informazioni visitare il sito web delle Visite di gruppo

Vogliamo sapere cosa pensi! Scrivi al team responsabile delle Visite di gruppo all’indirizzo: Group-Visits@fao.org

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