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Veglia Pasquale 8 aprile 2023

Liturgia della luce

Benedizione del fuoco

Fratelli e sorelle, in questa santissima notte, nella quale il Signore nostro Gesù Cristo è passato dalla morte alla vita, la Chiesa invita i suoi figli sparsi nel mondo a raccogliersi per vegliare e pregare.

Rivivremo la Pasqua del Signore nell'ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti: Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

Preghiamo

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva del tuo fulgore, benedici + questo fuoco nuovo e, mediante le feste pasquali, accendi in noi il desiderio del cielo, perché, rinnovati nello spirito, possiamo giungere alla festa dello splendore eterno.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Preparazione del cero

Cristo ieri e oggi:

Principio e Fine, Alfa e Omega.

A lui appartengono il tempo e i secoli.

A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen.

Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, ci protegga e ci custodisca Cristo Signore. Amen.

Preconio Pasquale

Esulti il coro degli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore: la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa.

V. In alto i nostri cuori. R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. R. è cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta esprimere con il canto l'esultanza dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo, e con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica.

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case dei fedeli. Questa è la notte in cui hai liberato i figli d'Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell'Egitto, e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco. Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all'amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.

Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti. O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio! Davvero era necessario il peccato di Adamo, che è stato distrutto con la morte del Cristo. Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!

O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi. Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia.

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace. O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!

In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode, che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri nella solenne liturgia del cero, frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.

Riconosciamo nella colonna dell'Esodo gli antichi presagi di questo lume pasquale, che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio. Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore, ma si accresce nel consumarsi della cera che l'ape madre ha prodotto per alimentare questa preziosa lampada.

Ti preghiamo, dunque, o Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l'oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne.

Salga a te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Liturgia della parola

Prima lettura

Dal libro della Gènesi

In principio Dio creò il cielo e la terra. la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Dio disse: «le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «la terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Dio disse: «le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: «la terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Parola di Dio

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto. R.

Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l'hai coperta con l'oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque. R.

Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti. In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde. R.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. Tu fai crescere l'erba per il bestiame e le piante che l'uomo coltiva per trarre cibo dalla terra. R.

Quante sono le tue opere, Signore! le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Benedici il Signore, anima mia. R.

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, ammirabile in tutte le opere del tuo amore, illumina i figli da te redenti perché comprendano che, se fu grande all'inizio la creazione del mondo, ben più grande, nella pienezza dei tempi, fu l'opera della nostra redenzione, nel sacrificio pasquale di Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen.

Seconda lettura

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».

Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.

Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.

Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». l'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».

Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.

Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».

L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Parola di Dio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Preghiamo.

O Dio, Padre dei credenti, che estendendo a tutti gli uomini il dono dell'adozione filiale moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, e nel sacramento pasquale del Battesimo adempi la promessa fatta ad Abramo di renderlo padre di tutte le nazioni, concedi al tuo popolo di rispondere degnamente alla grazia della tua chiamata. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Terza lettura

Dal libro dell'Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull'asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.

Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.

In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.

Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Il canto del mare

Cantiamo al Signore, stupenda è la sua vittoria. Signore è il suo nome. Alleluia! (2v)

Voglio cantare in onore del Signore perché ha trionfato, alleluia. Ha gettato in mare cavallo e cavaliere, mia forza e mio canto è il Signore. Il mio salvatore è il Dio di mio padre ed io lo voglio esaltare.

Cantiamo al Signore, stupenda è la sua vittoria. Signore è il suo nome. Alleluia!

Dio è prode in guerra si chiama Signore, travolse nel mare gli eserciti. I carri d'Egitto sommerse nel Mar Rosso. Abissi profondi li coprono. La tua destra, Signore, si è innalzata, la tua potenza è terribile.

Cantiamo al Signore, stupenda è la sua vittoria. Signore è il suo nome. Alleluia!

Si accumularon le acque al tuo soffio, s'alzarono le onde come un argine. Si raggelaron gli abissi in fondo al mare, chi è come te, o Signore? Guidasti con forza il popolo redento e lo conducesti verso Sion.

Cantiamo al Signore, stupenda è la sua vittoria. Signore è il suo nome. Alleluia!

Preghiamo.

O Dio, anche ai nostri giorni vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi: ciò che hai fatto con la tua mano potente per liberare un solo popolo dall'oppressione del faraone, ora lo compi attraverso l'acqua del Battesimo per la salvezza di tutti i popoli; concedi che l'umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo e partecipi alla dignità del popolo eletto. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore, gloria a Dio nell’alto dei cieli, gloria.

Noi ti lodiamo e ti benediciamo, noi ti adoriamo e ti glorifichiamo, e ti rendiamo noi grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio re del cielo Dio padre onnipotente.

Signore figlio, unigenito Gesù Cristo. Signore Dio agnello di Dio, figlio del Padre. Tu che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo accogli la nostra supplica. Tu che siedi alla destra di Dio Padre, abbi pietà di noi.

Perchè Tu solo il santo, Tu solo il Signore, Tu solo l’altissimo Gesù Cristo. Con lo spirito santo nella gloria di Dio Padre. Con lo spirito santo nella gloria.

Gloria a Dio nell’alto dei cieli. Amen.

Epistola

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.

Lo sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.

Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Parola di Dio.

Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». R.

La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. R.

La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. R.

Vangelo 

Dal Vangelo secondo Matteo

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore.

Con l'offerta di Gesù

Ti lodiamo, Padre buono, per la vita che tu doni a noi e rinnovi per amore dell’umanità. Ti lodiamo per il pane Che portiamo sull’altare e tu Lo trasformerai nel corpo di Cristo Signore.

Nell’offerta di Gesù, nella Pasqua del Signore, nella sua risurrezione ci sarà la nostra umanità. Con l’offerta di Gesù alleanza dell’amore, noi portiamo sull’altare questa vita che Dio Padre gradirà.

- Ti lodiamo, Padre buono, per l’amore che tu doni a noi e rinnovi ogni giorno con l’umanità. Ti lodiamo per il vino che portiamo sull’altare e tu Lo trasformerai nel sangue di Cristo Signore.

Nell’offerta di Gesù, nella Pasqua del Signore, nella sua risurrezione ci sarà la nostra umanità. Con l’offerta di Gesù alleanza dell’amore, noi portiamo sull’altare questa vita che Dio Padre gradirà.

Santo

Santo, Santo, Santo, il Signore Dio dell'universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Hosanna in excelsis, Hosanna in excelsis.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Hosanna in excelsis, Hosanna in excelsis.

Agnello di Dio

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mndo abbi pietà di noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo dona a noi la pace.

Io ti esalterò

Io ti esalterò tu mi hai liberato, il tuo nome ho gridato e tu mi hai guarito. (2v)

Cantate inni al Signore, rendete grazie al suo nome, perché egli è buono per sempre e cambia il pianto in gioia.

Io ti esalterò tu mi hai liberato, il tuo nome ho gridato e tu mi hai guarito.

Mi hai dato un monte sicuro; ma quando ti sei nascosto io sono stato turbato: Vieni in mio aiuto.

Io ti esalterò tu mi hai liberato, il tuo nome ho gridato e tu mi hai guarito.

Hai mutato il lamento In canto, musica e danza; la mia veste di sacco in abito di gioia

Io ti esalterò tu mi hai liberato, il tuo nome ho gridato e tu mi hai guarito. (2v)

Mia gioia sei

Mia gioia sei speranza che riempie i cuori rivolti verso te io canterò che hai vinto la tristezza in me ti adorerò ti loderò davanti a te mio Signor danzerò nell’amore del Padre per sempre io dimorerò.

Mia roccia sei fortezza che rinfranca i cuori rivolti verso te proclamerò la fedeltà del tuo amor ti adorerò ti loderò davanti a te mio Signor danzerò nell’amore del Padre per sempre io dimorerò.

Mia luce sei parola che consolai cuori rivolti verso te annuncerò che sei la via la verità ti adorerò ti loderò davanti a te mio Signor danzerò nell’amore del Padre per sempre io dimorerò

Per sempre io dimorerò.

Cristo è risorto veramente

Cristo è risorto veramente alleluia! Gesù, il Vivente, qui con noi resterà Cristo Gesù, Cristo Gesù è il Signore della vita.

Morte dov’è la tua vittoria? Paura non mi puoi far più. Se sulla croce io morirò insieme a lui. Poi insieme a lui risorgerò.

Cristo è risorto veramente alleluia! Gesù, il Vivente, qui con noi resterà Cristo Gesù, Cristo Gesù è il Signore della vita.

Tu Signore, amante della vita, mi hai creato per l’eternità la vita mia tu dal sepolcro strapperai con questo mio corpo ti vedrò.

Cristo è risorto veramente alleluia! Gesù, il Vivente, qui con noi resterà Cristo Gesù, Cristo Gesù è il Signore della vita.

Tu mi hai donato la tua vita, io voglio donar la mia te fa che possa dire Cristo vive anche in me e quel giorno io risorgerò.

Cristo è risorto veramente alleluia! Gesù, il Vivente, qui con noi resterà Cristo Gesù, Cristo Gesù è il Signore della vita.

REGINA CŒLI

Regina cœli, lætare, alleluia:

quia quem meruisti portare, alleluia, resurrexit, sicut dixit, alleluia. Ora pro nobis Deum, alleluia.