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LA STREET ART spiegatA ai bambini

Già dalla comparsa dei primi ominidi, l’uomo ha sempre avuto il desiderio di esprimere le proprie emozioni e le proprie esperienze attraverso i GRAFFITI.

I paleontologi hanno scoperto diversi graffiti all’interno delle caverne: le prime abitazioni dell’Uomo.

Rappresentavano scene religiose, di caccia, e avevano anche lo scopo di insegnare ai più piccoli il modo di vivere e di comportarsi, trasmettendolo anche ai propri posteri.

Tra i più importanti ritrovamenti ricordiamo le “Grotte di Lascaux”, nel cui interno si possono ammirare centinaia di dipinti realizzati oltre 17.000 anni fa.

Anche in Italia, in Valcamonica, una popolazione risalente a circa 3.000 anni fa, incise su pietra scene di vita. Ancora oggi è possibile ammirarle.

A destra uno dei graffiti su pietra risalente all'epoca dei Camuni (Valcamonica)

La Street Art nasce in America negli anni '70 come forma di ribellione sociale alla politica del tempo, alle ingiustizie sociali e al razzismo. Se la musica esprimeva questa forma di ribellione prima attraverso l'hip hop e poi con la nascita della musica rap, i muri delle strade si riempivano di messaggi e disegni contro il sistema.

SAMO, la tag di Basquiat

1978 - NASCITA DI UN MITO: BASQUIAT

Jean Michel Basquiat è stato il primo street artist della storia a raggiungere in pochissimo tempo la fama. Un giovane uomo ribelle che aveva deciso di vivere in strada e ha fatto proprio dei muri della strada la sua personale galleria d'arte.

BASQUIAT: ALCUNE OPERE

L'arte di strada col passare del tempo è diventata così popolare da finire anche nei musei tradizionali. Ecco una carrellata degli artisti più famosi.

KEITH HARING

Nasce a Reading, un piccolo paese della Pennsylvania, negli Stati Uniti, il 4 maggio 1958. Sin da piccolo amava osservare suo padre che per lavoro disegnava, cominciando così ad appassionarsi al disegno e all'arte.

ARTE DI TUTTI E PER TUTTI

Questo era il suo motto! La sua arte era popolata da curiosi personaggi: cani, omini, bambini e buffi alieni. Tutti disegnati in modo allegro, colorato e stilizzato. Comincia a farsi conoscere utilizzando per la sua arte i pannelli neri che coprivano le pubblicità scadute della metropolitana di New York: migliaia di passeggeri ogni giorno avrebbero potuto vedere il suo mondo allegro e colorato. Realizzava i suoi disegni coi gessetti colorati: la sua intenzione non era quella di danneggiare infatti gli spazi pubblici, ma di farsi conoscere da più persone possibili. Doveva disegnare velocemente per non farsi arrestare o multare dalla polizia, cosa che gli capitò anche. Questi personaggi stilizzati erano l'ideale per trasmettere messaggi che fossero comprensibili da tutti, persino dai bambini.

L'ARTE PER LANCIARE MESSAGGI SOCIALI

Haring divenne molto popolare in pochissimo tempo: le sue opere erano molto richieste e le sue mostre organizzate nei vari musei di tutto il mondo. Decise che l'arte di strada poteva anche essere un mezzo per lanciare dei messaggi importanti. Spesso lavorava anche con i bambini delle scuole che si trovavano in quartieri pericolosi e degradati. Nel 1986, ad esempio, insieme ad alcuni bambini di una scuola primaria di New York nel pericoloso quartiere Bronx, realizzò l'opera "CRACK IS WACK" , ossia. "Il Crack (una droga) fa schifo". Il murales è ancora oggi visibile.

1986 - Crack is wack
FREE SOUTH AFRICA

BASTA RAZZISMO!

Quando Haring realizzò quest'opera nel 1984, in Sud Africa vi era un forte movimento politico che contrastava, segregava ed emarginava le persone di etnia differente da quella bianca. La popolazione "di colore" rappresentava il 90% della popolazione eppure veniva torturata, privata dei diritti più elementari, ghettizzata e segregata. L' APARTHEID (letteralmente "separazione") durò fino al 1991.

I poster

Famosi sono anche alcune opere di Haring che divennero dei veri e propri poster usati per pubblicizzare manifestazioni, attività varie e iniziative di carità. Haring morì di Aids, una malattia che, all'epoca, non era guaribile. Era il 1990 e Haring aveva solo 32 anni.

BANKSY

Uscito dopo un anno di permanenza dall'ospedale psichiatrico di Saint Remy, Van Gogh va a trovare il fratello Theo a Parigi, rimanendovi un mese prima di trasferirsi in un piccolo villaggio a 30 km da Parigi: Auvers sur Oise. Qui dipinse la natura, i paesaggi, il lavoro dei campi e alcuni edifici della città, fra cui la Chiesa di Notre-dame de l'Asumption e il municipio.

Created By
Giochiecolori.it Maestro Fabio
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Credits:

Creato con un’immagine di Dmitro - "Graffiti on a fence."Le immagini dei dipinti sono sotto licenza Creative Commons. Le fotografie dei luoghi appartengono ai titolari dei diritti e non possono essere usate per scopi non educativi.