View Static Version
Loading

#SocializzAzione Spunti pratici dagli atti del Convegno - Consiglio nazionale 2018

“Se ci fosse Baden Powell come affronterebbe questa questione epocale? La affronterebbe secondo me con il metodo scout e il metodo scout comincia dalla competenza, dal fare passi avanti in termini di conoscenza. Poi porta con sé il tema della visione e il terzo ingrediente è la responsabilità.” (Sergio Gatti, dal Convegno #SocializzAzione 2018)

Quando indossiamo l’uniforme rappresentiamo l’AGESCI e pertanto, per poterla rappresentare al meglio, dobbiamo anche comprendere le conseguenze delle nostre azioni. Questo breve compendio prova a dare qualche spunto utile alla riflessione rispetto alla presenza di noi scout e guide sui social, ma non solo. Vuole essere una sintetica guida per guidarci in un mondo virtuale che in realtà è più reale di quanto sembri. Si tratta di abitare con contezza i luoghi dove sono le nostre ragazze i nostri ragazzi dando esempio di stile e accompagnandoli come fratelli maggiori.

Siete pronti a lasciare un racconto dello scautismo sul web migliore di come lo avete trovato?
Lo sai che indossi l’uniforme anche sui social network?
Sei pronto a svolgere il tuo servizio anche online?

Vita reale, vita virtuale

Come educatori scout oggi dobbiamo fare i conti con l’inevitabile Web; i social network esattamente come fossero luoghi aggiuntivi a quelli che sono i nostri territori, le nostre parrocchie, le nostre comunità in cui svolgere servizio. “Chi sta in un’Associazione deve essere educato a capire che è in un’Associazione”, quindi dobbiamo sempre pensare che un post scritto da un livello AGESCI è un post che all’esterno viene percepito come “gli scout dicono, l’AGESCI dice”. Il capo che decide di mettersi in gioco in questo luogo frequentato da tutti i suoi ragazzi, deve farlo con competenza e corresponsabilità identica a quella che mette nel servizio quotidiano. Il capo che scrive sui social deve ricordarsi che non è in un “mondo parallelo e irreale”, ma è reale, esattamente come se lo dicesse ai suoi rover o alle sue scolte durante una riunione.

L’uniforme sui social, sulla stampa e nelle manifestazioni pubbliche

Presentandomi in uniforme nel mondo virtuale, vuol dire la stessa cosa che nel mondo reale: con un mio post su Facebook, rilasciando un’intervista su un giornale anche locale, impegno tutta l’Associazione. Dobbiamo essere bravi a capire di volta in volta quale tipo di posizione, quale tipo di post, quale tipo di pubblicazione può avere dei risvolti tali da condizionare l’Associazione.

Consigli pratici

Il lavoro fatto sulla nuova immagine coordinata e l’importanza che scaturisce da questo lavoro, proprio per rendere ben visibile sui siti Internet sui social network in generale tutti i prodotti comunicativi, ci aiuta a promuovere i nostri eventi e iniziative e fornisce una definizione chiara del livello associativo che parla propone e organizza.

Ricordate di fare un piccolo passaggio sull’immagine coordinata scoprendola qui

Il luogo e il tempo del dibattito associativo

Twitter, Facebook non sono i luoghi adatti per far progredire, anche magari in buona fede, il pensiero associativo su determinate tematiche. Mettendole in piazza le stiamo regalando al pubblico esterno, che magari non sa niente della nostra Associazione; del percorso che stiamo facendo, non sa la fatica, le difficoltà che affrontiamo per cercare di trovare delle posizioni condivise su determinati argomenti. Non dobbiamo essere noi capi a far partire un dibattito su Facebook, su un tema che si vorrebbe affrontare al Consiglio nazionale o al Consiglio generale. Concentriamoci su una comunicazione che non sia solo in risposta agli eventi, che sia frutto di un cammino di riflessione, di un percorso, di un’attività, più capace di raccontarci. La tempestività della reazione rischia di farci pagare il prezzo di un’avventatezza. Magari è meglio arrivare con una settimana di ritardo, ma con una riflessione che arrivi davvero a tutti gli associati, che rilegga quello che è stato, con contenuti in più, con una riflessione ponderata.

La responsabilità di chi è?

Per quanto riguarda i profili regionali sono i Responsabili regionali che rispondono di ciò che viene scritto, stesso per le Zone con i Responsabili di Zona, per il Gruppo con capi Gruppo. Per quanto riguarda le riviste associative è il capo redattore, sono loro i responsabili dei contenuti e di cosa avviene sulle loro pagine. Quindi se decidiamo di delegare qualcuno alla gestione delle pagine, dobbiamo avere stretto contatto e massima collaborazione, perché la responsabilità rimane nostra innanzi tutto. L'autonomia della Regione o del Gruppo o della Zona è assoluta. Per il livello nazionale è impossibile verificare tutti profili prima che il post venga pubblicato, quindi da questo punto di vista l’autonomia è evidente.

Consigli pratici

Condividere è importante, ma la smania ci porta a sbagliare a essere frettolosi, approssimativi, a scrivere magari un post poco ragionato e questo non deve avvenire, perché stiamo parlando di profili istituzionali. Se volete qualche spunto sulla comunicazione da tenere online vi segnaliamo Parole ostili, con cui AGESCI collabora.

Scopri il sito qui

Gestione dei profili social istituzionali VS personali di quadri associativi

Poniamoci qualche domanda:

  • Chi gestisce profili e pagine?
  • Deleghiamo in modo consapevole?
  • Con che Stile?
  • Ricordiamoci che moderare e verificare richiede del tempo. Lo abbiamo?
  • Siamo persone coerenti anche quando usiamo gli strumenti digitali e social?
  • Che immagine rendo di me stesso come quadro associativo, come capo all’esterno, che testimonianza rendo ai ragazzi che mi seguono su Twitter, che sono miei amici su Facebook e mi seguono su Instagram quando leggono e vedono tutto quello che io scrivo?

Il GDPR

È importante sapere che esiste un vademecum che può aiutare a muoverci rispetto al GDPR, ossia le regole per l’uso delle immagini e per la privacy. Attenzione alle foto e ai video: le violazioni in materia di privacy investono l’Associazione tutta! Scopri il vademecum qui

La cassetta degli attrezzi

Voglia di progettare?

Prepara per tempo, calendario alla mano, le ricorrenze e la comunicazione “fredda”. Ovvero tutto ciò che è prevedibile con anticipo.

Magari tre o quattro settimane prima di una ricorrenza comincia a far girare un contenuto, che può essere un link di riflessione, un video, un articolo. L’uso coerente dei social è quello di dare strumenti ai nostri capi, ragazzi e ragazze per poter discernere e fare l’analisi sulle fonti.

Costruisci un post come se raccontassi una storia che avanza.

Ci sono contenuti che si postano per dare una notizia e contenuti per lanciare "call to action" alla tua community. Ma in generale, pensa ad un post come ad un breve capitolo di una storia che avanza. Cerca di fare sintesi di un'attività, di un'esperienza, di un cammino, anche a partire dai feedback che raccogli, e racconta questo nuovo "capitolo" della storia in positivo, facendo emergere il senso e il valore di ciò che si fa, di ciò che si vive.

Interazione e consultazione, il punto è la relazione.

Rispetto a questioni discusse o che vedono una pluralità di posizioni, ma anche rispetto a questioni comunicative che diamo per scontate, vale sempre il metodo della consultazione e il processo del confronto, che richiedono ascolto attivo. Non avere paura a dedicare il giusto tempo. I social vanno veloci, ma stabilire buoni processi di socializzazione dei temi e del modo di comunicare, sul lungo termine è più efficace, e rende reale una comunità che si esprime anche nel virtuale. Vale anche per messaggi pubblici e privati che arrivano dagli utenti: la risposta costruttiva, per gettare ponti, dare spazio, offrire chiarezza, è la base di una buona piattaforma social.

L'esito della comunicazione è facilitare il confronto, la partecipazione, la comunità?

Se questo avviene, se questo è il ritorno che si ha anche dalle persone "in presenza", allora stiamo facendo un buon uso di questi strumenti.

Scopri i documenti che possono aiutare la riflessione!

PartecipAssociAzione

Politica ed economia. Da che parte stanno gli scout?

Credits:

Si ringrazia Chiara Cuttica. Si ringraziano per le foto: Marco Dondero, Marco Colonna, Martino Poda, Daniele Tavani.