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Sami Modiano, la mia vita a Rodi

"Sono nato a Rodi nel 1930 e il mio nome è Samuele, per tutti Sami. Sami Modiano...

Sono nato in un'isola che all'epoca era una colonia del Regno d'Italia: mi sono sentito sempre italiano e sono orgoglioso di esserlo...

Ancor prima di andare a scuola, parlavo già il ladino, lo spagnolo, il greco - tutte lingue che facevano parte della tradizione della nostra comunità - e l'italiano, che avevo appreso nelle ore di gioco con i figli dei nostri inquilini."

Espulso dalla scuola: era finita la mia infanzia

"Che fossi ebreo non importava a nessuno, almeno fino a quel giorno del 1938...

Quando vado nelle scuole a parlare con i ragazzi, sottolineo il fatto che devono capire che Samuel Modiano che oggi parla a loro si è fermato alla terza elementare, dunque non ha una cultura, mentre loro potranno proseguire negli studi, andranno all'università. Tutto quello che ho imparato, l'ho raccolto dalle esperienze della vita, ma la mia cultura è una cosa da niente.

Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegiato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo."

La deportazione, 23 luglio 1944

"Il giorno dell'arresto ognuno di noi ignorava quello che sarebbe successo...Senza usare nemmeno tanta violenza, in soli due giorni i nazisti riuscirono a imprigionare tutti i duemila ebrei di Rodi, e a privarli dei pochi averi che possedevano allora...

Il giorno della deportazione i militari tedeschi fecero suonare la sirena dell'allarme antiaereo in tutta l'isola di Rodi per intimare il coprifuoco agli abitanti... Una lunga colonna di ebrei scese senza fiatare verso il porto, sotto gli ululati delle sirene. Dovevamo rimanere in silenzio e metterci in fila per cinque con la faccia rivolta a terra senza guardare. Era umiliante...

Faceva molto caldo, era il 23 luglio del 1944. Io non posso dimenticare."

Arrivo a Birkenau, 16 agosto 1944

"Ci mettemmo quasi un mese ad arrivare a Birkenau. Quasi un mese di sofferenze per andare a morire...

E poi cominciò la selezione. Lo faceva un medico, ma non era solo, al suo fianco c'era un gruppo di ufficiali e di sottoufficiali ai quali ogni tanto dava ordini... Si può definire una persona questo medico? Neanche un animale fa cose simili. Si può pronunciare il suo nome? Non merita che io lo faccia...

Eravamo circa trecento, trecentocinquanta uomini... Eravamo completamente nudi e provavamo vergogna."

Ingresso nella fabbrica della morte

"Io ho il numero B7456, mio padre aveva il B7455...

"Come è possibile? Io queste cose le vedo, ma il Padre Eterno non le vede anche Lui?" Ho imprecato, ho bestemmiato più volte. Quella realtà non riuscivo ad accettarla...

Questi miei occhi hanno visto scene che non si possono immaginare, che non si possono dimenticare"

Sono sopravvissuto per raccontare la storia di quell'orrore

"Perché sono tornato vivo? Perché l'ho scampata? Perché proprio io? Ero vivo. E non capivo perché...

Fino ai primi anni del 2000, il mio rapporto con Auschwitz-Birkenau è stato di silenzio totale... Avevo una gran paura che non mi credessero... Per me rivivere quegli orrori e non essere creduto era una doppia sofferenza...

Ora ho capito perché sono sopravvissuto! Per raccontare la storia di quell'orrore, per trasmettere agli altri una testimonianza, in nome di tutti quelli che non ce l'hanno fatta... Essere portavoce del dolore dei miei fratelli, della mia comunità, era un dovere morale che fino a quel momento avevo completamente trascurato."

"Sono sopravvissuto a quell'inferno per raccontare la storia di chi non c'è più. E' un impegno che mi ha cambiato, che mi ha dato finalmente l'occasione di guardare al mondo con occhi rinnovati, diversi.

Questi ultimi anni stati i più belli della mia vita."

Tutti gli studenti del Liceo Vailati si uniscono in un forte abbraccio a Sami Modiano

"Dedico la mia vita a voi, ragazzi, voi che fate parte della nuova generazione. E sono sicuro che quando non ci sarò più, voi ci sarete ancora: voi avete sentito un sopravvissuto. Io ho solamente cercato di farvi capire: voi mantenete viva la MEMORIA perché quanto è accaduto possa non accadere mai più.

Mazel tov" (Buona fortuna!)

Sami Modiano

Tutte le citazioni sono state tratte dal libro di

Sami Modiano, Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esili, BUR

GRAZIE!

Il Liceo Vailati