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MEDICO-ISTOLOGICO MICHELE ROSA

Le opere di Rosa indubbiamente si possono inserire nel filone del cosiddetto Astrattismo lirico, basato più propriamente sulla potenza espressiva delle composizioni.

“Fissare gli elementi figurativi di un’arte che doveva apparire diversa e lontana, quell’arte fatta con criteri signici, gestuali e materici è stata una necessità tesa a trattare la solitudine quale segno di tensione al futuro” ha spiegato lo stesso artista.

“Immagini, colori e materia sono per me strumenti per dare corpo ad una emozione ha proseguito, ad una vitalità e consegnarla ad altri per divenire esperienza, consiglio, emotività, insegnamento.

Con l'infinita opportunità espressiva che mi offre l'arte comunico ciò che spesso riesco solo a sentire, sfiorando appena l'essenza. Di ciò che siamo veramente come simbolo dell'uomo contemporaneo, scisso tra violente contraddizioni e dilaniato tra l’essere ed avere.

È questo il momento della materialità al quale si contrappone la mia pittura attenta ad inseguire l'essenza. L’amara constatazione di essere uomini del nuovo millennio, soffocati dalla società dello spettacolo mediatico, soggiogato dall'apparenza esteriore, m'impone un invito alla riflessione: solo un appello, magari un incoraggiamento a fermarsi e pensare al vero senso della vita, sfuggire per un po’ ai ritmi nervosi del nostro tempo.

Cerco sempre nuove strade da esplorare conclude nonostante che molte opere sono, state prodotte attraverso la spinta di uno stato d'animo che spesso non si riconosce in figurazioni desunte dal reale.

Fibre, 2010 - 72,5 x 90 cm
Corteccia, 2010 - 70x90 cm
Cromatofori, 2010 - 72,5x88 cm
Endometrio, 2001
Epitelio Due, 2010 - 73x90 cm
Epitelio, 2010 - 72x90 cm
Epitelio, 2010 - 73x87 cm
Epitelio. 2010 - 88,5x73,5 cm
Fibre, 2010 - 72,5x90 cm
Ghiandola, 2010 - 73x90 cm
Lobulo, 2010 - 73x90 cm
Stoma connettivale. 2010 - 90x72 cm
Stroma citogino, 2002 - 80x100 cm