Un nuovo cambiamento determinato, ancora, da un viaggio all'estero, questa volta dalla visita a Berlino, città che concretizza una vera e propria rivoluzione concettuale nei fondamenti artistici del maestro sorano.
Con questa esperienza, si accorge che la sua pittura, fino allora sempre in qualche misura legata all'espressionismo, poteva attingere alla classicità, a quella, ad esempio, dell'arte greca del III sec. a.C.
Occorreva ritornare e rifarsi, dunque, alle origini dello splendore della città di Pergamo, splendore testimoniato in maniera eccezionale dai bassorilievi dell'altare osservato a Berlino, accentuati nelle forme e nelle ombre, nonostante la ricostruzione risulti parziale.
Il suo itinerario artistico, non senza un certo travaglio, perviene a nuove considerazioni e ad un'arte in cui il materiale utilizzato assurge al ruolo di protagonista.
I suoi quadri presentano, così, una condizione materica significativa, privilegiando, in particolare, l'uso della foglia d'oro con la quale egli ripropone le suggestioni percepite attraverso una collezione di soli 4 pannelli pittorici su tela.