Loading

Dacci il pane!

LA TAVOLA, IL DESIDERIO, LA GIOIA DELLA CONDIVISIONE

1. Prepariamo la tavola

Guida

Quante cose ci racconta un pezzo di pane! È così comune, così quotidiano, così scontato, da non attirare il nostro sguardo. Eppure, quanto racconta di noi, del nostro tempo, della nostra gente, della nostra famiglia. Il pane racconta un po’ di noi.

Come per ascoltare una storia è necessario “imbandire” un luogo, così prepariamo il luogo dell’ascolto: una tavola, la tovaglia, le sedie, i piatti, i bicchieri, le posate, i tovaglioli. Preparare il tavolo è già un inizio: l’inizio di una attesa! Invitiamo tutti a sederci: ognuno ha il suo posto.

Mentre prepariamo ascoltiamo il canto: Ubi caritas (Ascolto musicale tratto dal Repertorio Nazionale 122)

Lettore

Anche Gesù ha desiderato spezzare il pane con noi, così ci racconta il Vangelo di Luca:

Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?».Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate».Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». (Luca 22,8-16)

Per approfondire:

2. Dacci il pane

Video introduttivo: il grano, l’oro della terra

Guida

La storia del pane inizia dalla terra: il dono di Dio all’uomo, un dono da custodire, coltivare, difendere, ritrovare! Ora nel centro della tavola poniamo il pane.

Mentre si pone il pane al centro della tavola, si ascolta e canta il canto delle creature (Repertorio Nazionale 264; oppure: Il cielo narra la tua gloria 282)

Guida

Ascoltiamo e meditiamo la parola di Dio:

ascolto del Vangelo di Giovanni 6,1-15 e del commento (tratto dalla trasmissione sulla strada di TV 2000

Lettore:

La preghiera del Padre nostro inizia con una parola semplice e misteriosa: Abbà, papà. Una parola antichissima uscita dalla bocca di Gesù che, come un bambino, chiama Dio con il nome “filiale” e “tenero” di papà. Gesù si fa bambino e nella preghiera del Padre nostro ci insegna ad essere “come bambini” (Mt 18,1-8). Così infatti i discepoli dicono a Gesù: “Signore, dacci sempre questo pane”. La domanda del pane è dunque quella che racchiude ogni domanda. Poiché, chiedere il pane equivale a domandare la vita e riconoscere che questa non proviene da noi stessi, ma da qualcun altro, che può donarla o riprenderla. Così cantano i salmi:

solista:

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente. (Sal 144)

solista :

Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di beni. Nascondi il tuo volto: li assale il terrore; togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. (Sal 104,27)

Guida

Dopo l’ascolto guardo questa immagine: (Van Gogh “Campo di grano con mietitore e sole” e annuso il pane per sentire il “profumo della terra”.

Nel frattempo ascolto il canto: Pane di vita nuova (Repertorio Nazionale 370).

3. Lo spezzò e lo diede

Padre nostro che sei nei cieli, […] Dacci oggi il nostro pane quotidiano!

Guida

Spezziamo e condividiamo il pane!

Lettore:

Il pane dona la sua vita se viene spezzato e condiviso... Poiché mangiare insieme significa allenarsi a diventare dono. Riceviamo vita per diventare capaci di domare la vita. Ora ciascuno ripete il gesto antico e sempre nuovo della condivisione (spezziamo il pane).

Nel frattempo si ascolta il canto: “Come unico pane” Repertorio Nazionale 348.

In ascolto: Mc 12-16.22-26 (testo e commento)

Lettore:

Gesù, quando nell’ora della passione si sentirà solo e avrà paura, chiamerà Dio con il nome usato da bambino Abbà, papà: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu» (Mc 14,36). Insegnandoci la preghiera del Padre Nostro, Gesù ci insegna il nome stesso di Dio, e al tempo stesso pone sulle nostre labbra un suono che ha il ricordo del sapore del pane, del calore di un abbraccio, del volto tenero e protettivo della mamma. E noi, pronunciando quel suono, torniamo ad essere bambini che chiedono attendono da Dio il pane e la vita, la gioia e il conforto. Ecco perché Gesù ce la consegna, ed ecco perché la preghiera del Padre nostro sarà sin dalle origini, il primo dono fatto a chi chiede di diventare cristiano (i nuovi nati nella Chiesa) e che nel rito del battesimo dei bambini viene “imboccato” (rito dell’Effatà con cui il sacerdote tocca le labbra del bambino) sulla bocca del battezzato.

Contemplo:

nel frattempo ascolto il canto: “Sei tu, Signore il pane” Repertorio Nazionale 378.

Conclusione

Guida

Pregare il Padre Nostro è più di una ripetizione mnemonica: è una strada che ci porta nella “casa del Padre”, una via dentro il cuore stesso di Dio; un suono e un ritmo che ci fanno tornare ad essere come bambini affamati di cibo e calore, presenza e consolazione. Una preghiera per la fame, una preghiera nel tempo della prova e del dolore, una preghiera per gioire e condividere.

Ora insieme diciamo:

PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI, SIA SANTIICATO IL TUO NOME, VENGA IL TUO REGNO, SIA FATTA LA TUA VOLONTA COME IN CIELO COSÌ IN TERRA DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME ANCHE NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI E NON ABBANDONARCI ALLA TENTAZIONE, MA LIBERACI DAL MALE. AMEN.

Inno del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale

Credits:

La tavola, il desiderio, la gioia della condivisione