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Palazzo Marina vestibolo scalone d'onore

Sull’esempio dei palazzi nobiliari romani, la decorazione pittorica dello Scalone d’onore si compone di un quadro riportato al centro del soffitto e di un fregio che corre lungo la parte alta delle pareti.

Nel dipinto centrale, che reca la firma di Giuseppe Rivaroli e la data di esecuzione (1928), è raffigurata, come recitano le fonti d’archivio, “Roma Trionfante, adagiata presso i trofei di Mario, affida la Vittoria al Genio d’Italia Fascista che muove con passo deciso e saldo alla gloria dell’Impero. Nel fondo i Legionari levano al sole i vessilli fulgidi e le aquile fatali in attesa del Giovinetto Eroe, del Predestinato”. La retorica del soggetto, espressione della temperie culturale di quegli anni, si riflette anche nella rappresentazione, piuttosto raggelata e citazionistica.

Più interessante, con brani di ottima pittura, è il fregio dipinto dedicato ai Tre mari d'Italia, rispettivamente simboleggiati da Genova, Venezia e Roma.

Genova, a destra del riguardante, è raffigurata dalla donna panneggiata di rosso, assisa tra il Genio del Lavoro e il Genio dell’Abbondanza, nonché tra i simboli dell’antica Repubblica Marinara: San Giorgio e il drago e il Grifone. Nei riquadri laterali vengono esaltate le attività portuali dei Liguri. Venezia, dal lato opposto, è personificata dalla donna dalla veste bianca e oro tra il Bucintoro e l’Oriente, impersonato, quest’ultimo, dal vegliardo avvolto nel manto rosso che rende omaggio al Leone di San Marco.

Sul lato breve, di fronte al riguardante, è raffigurato lo Ionio, “via di tutte le Civiltà”, cui rimanda la Nave Romana che attraverso quel mare torna in Patria con a bordo il simbolo della conquista della Grecia e con la Vittoria che, spiccato il volo dal Partenone, va a posarsi sul Campidoglio.

Lo Ionio è qui rappresentato da Roma mentre, in un primo momento sarebbe dovuto essere più correttamente identificato con Taranto, cui rimanda la raffigurazione del mitico fondatore della città, Taras a cavallo di un delfino, sulla colonnina del timone del Pilota romano.

Alla decorazione pittorica dello Scalone, Rivaroli subentra ad Adolfo De Carolis, grande decoratore e noto illustratore delle opere di d’Annunzio, venuto improvvisamente a mancare dopo aver ricevuto l’incarico e aver consegnato i bozzetti del grande ciclo allegorico marinaro.

Credits:

Marina Militare

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