Sebbene siano discipline diverse, l'arte visiva contemporanea, l’architettura ed il design condividono alcune analogie concettuali. La ricerca della forma in questa produzione pittorica trova il suo spazio di indagine proprio nel campo dell’architettura contemporanea e dell’interior design.
Nella visione di Rosa lo spazio architettonico non è inteso come ambiente funzionale e tridimensionale ma come orgiastico accostamento di forme e cromie da estrapolare per realizzare nuove ed originali sperimentazioni visuali. Masse, linee e forme diventano capaci di definire soluzioni improbabili e nuovi concetti estetico-espressivi.
Le modalità di osservazione proposte sperimentano di volta in volta la scala rappresentativa e l'impatto prospettico che conducono l'artista a soluzioni variegate.
L'osservazione dello spazio o dell'oggetto ruota e si deforma in singolari scorci prospettici, al fine di modificare la percezione del dettaglio ed ottenere così una risposta visiva tesa a denaturare l'oggetto dell'indagine depurandolo dalla sua connotazione originaria
L'immagine seguente sembra proporre una dimensione favolistica perché permette allo spettatore di fantasticare, di entrare nel mondo al di la della porta; il tutto allora diviene metafora di un viaggio all'interno dell'arte dove l'uscita può rappresentare simbolicamente un passaggio dall'astratto al reale.
In antitesi con il tempo accelerato proprio della società moderna, l'opera d'arte può imporre il suo tempo, estraneo al reale. Tutto sembra racchiuso in un'atmosfera incantata, poiché gli oggetti sono immobili (dall'orologio, ad esempio, non si coglie alcun movimento) e sospese in uno spazio irreale.
Lo spazio è qui di seguito rappresentato in modo irrazionale: una porta obliqua sembra aprire ad un mondo non definito, irriconoscibile, ad una deformazione del reale che diviene fantastico.
La seguente produzione torna a rappresentare accostamenti formali dalla statica visione che suggeriscono allineamenti a campiture cromatiche larghe e piatte.