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Una strana giornata al mare

Siamo in spiaggia e si vede un ragazzo di carnagione chiara col colore dei capelli biondi e gli occhi blu, è vestito con una maglia gialla e tiene in mano un paguro ed è appoggiato su un asciugamano colorato.

Sulla destra c’è un castello di sabbia, il ragazzo sta osservando con una lente d’ingrandimento un paguro particolare con una conchiglia nera e striata di blu, il corpo grigiastro, antenne giallo chiaro e occhi neri.

Lui è disteso a pancia in giù su un telo viola, blu e arancione. Sul suo telo da mare c’è anche uno scrigno semiaperto dal quale sembra uscire un tentacolo di polpo, ci sono inoltre due secchielli verdi e uno color magenta, sono tutti pieni di cose raccolte nel mare come alghe e stelle marine.

Vicino al ragazzo ci sono tre secchi, due veri e uno viola con dentro sassi e alghe; inoltre si vedono tre pale, due rosse e una blu, un microscopio dentro a una bustina di plastica, un cannocchiale nero, due sacche contenenti un retino giallo e un boccaglio verde.

Dietro a tutti questi oggetti c’è un ombrellone verde e bianco con accanto due sedie dove sono seduti i genitori del ragazzo che leggono un libro. Il padre ha una maglia bianca ed un pantaloncino azzurro, la mamma invece ha una maglia marroncina e i capelli biondi come il papà.

Poi il bambino prende paletta e secchiello, si alza dall’asciugamano e si mette in cammino verso il bagnasciuga, alla scoperta di nuove cose; assieme a tante alghe, trovò un granchietto sui toni arancioni e neri.

Non accorgendosene il ragazzo venne travolto da un’onda che lo riportò fortunatamente a riva.

Viene poi respinto sulla riva e si accorge che accanto a lui c’è una macchina fotografica.

Si tratta di una macchina fotografica subacquea, tornata in superficie dopo tanto tempo e lo dimostrano i coralli attaccati alla stessa.

Il ragazzo non ci pensò due volte a correre in città e a dirigersi al negozio di fotografia. Chiese alla commessa di sviluppargli le foto, ma la commessa non gli diede la giusta attenzione, quindi il bambino aspettò molto tempo. Però lui è impaziente e quindi inizia a cambiare continuamente posizione. Prima sta seduto con gambe e mani incrociate, poi sta a pancia in giù con le gambe alzate e con un braccio a terra, dopo si mette sdraiato sotto la pancia. Il bambino, curioso di vedere le foto scattate dalla macchina, non sta mai fermo, si muove sempre di più...

...finché la sviluppatrice non dà le foto al bambino e dopo ricomincia a correre finché non arriva in spiaggia.

Quando arriva in spiaggia guarda le foto con una faccia sorpresa: la prima foto mostra un banco di pesci rossi con le pinne rosse, di grandezza media con striature bianche e rosa.

Al centro c’è un pesce meccanico che non è ben rivestito, infatti si vedono tutti gli ingranaggi. Osservandolo bene possiamo vedere una rotella sul lato. Gli occhi sono bianchi e sulla pancia sono situate delle eliche per farlo camminare. Si può ipotizzare che sia una “spia” che scatta foto e studia la vita quotidiana dei pesci.

Nella seconda foto ci sono dei polpi seduti su delle poltrone e tre polpetti su un puff. Su un tavolino, illuminato da una lampada si trova una brocca con dentro dei pesciolini grigi. Uno dei polpi legge una storia ai tre polpetti che ascoltano attentamente e uno guarda l'obiettivo. All’interno dell’ampolla sono situati dei pesci di media grandezza, azzurri e bianchi. La lampada invece ha un manico marrone e all’interno del paralume c'è un pesce abissale che emetteva luce.

Nella terza foto il ragazzo nota un mare molto tempestoso, infatti nello scatto si vede una grossa onda schiantarsi contro la fotocamera. Ma la cosa più strana è sullo sfondo. In secondo piano si vede infatti un gigantesco pesce palla giallo con la pancia bianca, con enormi ed appuntite spine nere e le pinne trasparenti. Questo pesce fa da pallone per una mongolfiera. Lui è legato ad una cesta piena di pesci verdi con la pancia e la testa verde chiaro. Uno di loro cade giù e ritorna in mare.

L’altra foto invece è in fondo al mare. Si notano sei tartarughe. Hanno la pelle molto chiara con delle macchie marroni, gli occhi giallastri con l’iride azzurra e con il carapace marroncino a macchie scure. Sopra ci sono vecchie conchiglie di paguri tutti colorati e con forme diverse. Uno è bellissimo: è bianco con delle macchie rosa. In primo piano si scorge una tartaruga sul cui dorso sono poggiati molti gusci di paguri di tutte le dimensioni, con diverse forme, ma possiamo notare che le conchiglie non sono vuote, sembrano essere abitate da alieni. In secondo piano si vedono altre tartarughe, sempre con il mini villaggio sul guscio. Il colore del mare è molto scuro.

Queste conchiglie ospitano una grande città, e in questa città vivono degli esserini verdi, tra alcune casette c’è anche un ponte, qualche conchiglia è marroncina o bianca e a piramide o a chiocciola.

Tra le alghe dei fondali marini si vede una piccola astronave grigia con delle luci, attraverso una porticina si può vedere un po’ l’interno. Il pavimento e la parete sono di un giallo molto pallido e in fondo c’è un’altra porta blu. Il pavimento e la parete sono di un giallo molto pallido e in fondo c’è un’altra porta blu. Sullo sfondo ci sono tre cavallucci marini enormi, dietro ai quali c’è un muro di alghe.

Ci sono in primo piano dei piccoli esserini che assomigliano a degli alieni che hanno un casco per respirare sott’acqua, con una bombola. Sono vestiti con una tuta blu scuro. Uno di loro sta cavalcando un pesce, loro sono scesi con una navicella.

Nella foto successiva si vedono quattro stelle. Due in piedi, due sdraiate. Il bambino guardò in alto e vide una gigantesca stella marina che sul dorso possedeva una specie di montagnetta tutta verde.

Sott’acqua ci sono dei capodogli ma anche se maestosi in confronto alle stele marine sono minuscoli.

Il ragazzo è curioso e vuole vedere dove finisce il ciclo e prende una lente di ingrandimento e la osserva

Poi decise di prendere il microscopio e di ingrandire sempre di più.

L’origine del ciclo di foto risale agli inizi del ‘900

Il bambino è sorpreso e pensieroso ma decide di non rompere la successione, allora, usando il bastone della paletta si scatta una foto, ma un’onda lo travolge e tutte le altre foto cadono in acqua.

Dopo lo scatto, tira la macchinetta fotografica in mare. Essa fu travolta dall’acqua e portata nei fondali marini. Finisce tra le onde, trasportata dai calamari: poi finisce in bocca ad un pesce enorme, vicino all’occhio di una balena, trasportata dai cavallucci marini.

Alla fine la macchinetta arriva ad una città spettacolare.

Successivamente la macchina viene presa da un gabbiano che la porta con il becco in giro per chilometri e chilometri, la prende poi un gruppo di delfini.

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