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Il viaggio
Il viaggio Messico Centrale, che già di per sé è molto interessante, se fatto nel periodo della celebrazione messicana del giorno dei morti che ha luogo nei primi giorni di novembre in concomitanza con la celebrazione cattolica dei defunti, acquisisce contenuti che lo rendono unico.
La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte dai colori vivi, che trasformano ogni luogo.
Per prepararsi agli importanti festeggiamenti e acquistare l'occorrente, vengono allestiti dei piccoli mercatini di strada chiamati tianguis: le bancarelle espongono alimenti, candele, incensi e fiori, ed il papel picado, i famosi striscioni messicani colorati con immagini ritagliate.
I fiori utilizzati durante il periodo del Día de Muertos sono i Chempasùchil (calendula messicana), sono di colore prevalentemente giallo e arancione ed il loro profumo è particolarmente intenso. La scelta non è casuale: secondo la leggenda l’odore dei Chempasùchil è percepito dalle anime che seguendone la scia riescono, per l’occasione, a tornare a casa. Motivo per cui i loro petali vengono cosparsi ovunque, soprattutto nei cimiteri.
Il "Dia de Muertos" è senza dubbio una delle feste messicane più conosciute, un evento festeggiato con allegria in tutte le case, strade, piazze e cimiteri del paese, è la celebrazione non solo dei cari che se ne sono andati ma anche della vita. Qui l’inevitabile non deve essere temuto o evitato, deve essere abbracciato e festeggiato. Questa festa ci ricorda di vivere ogni momento al massimo, di affrontare la nostra mortalità con un sorriso, con il coraggio e di credere nell’immortalità.
La festa ha origini antiche, proviene da culture pre-ispaniche dove la morte era considerata una fase naturale della vita e i defunti erano membri della comunità tenuti in vita dalla memoria e che durante il Día de Muertos ritornavano sulla terra.
Durante i festeggiamenti ci sono bambini, giovani e adulti che si travestono da scheletri colorati, ballano e sfilano celebrando la vita, di cui la morte è un passaggio gioioso che non va temuto ma accettato e chi si accampa al cimitero per trascorrere la notte accanto ai propri morti consumando un picnic.
Ogni giornata è dedicata a diversi defunti: il 28 ottobre a chi è morto per incidente o cause violente, il 29 ai morti per annegamento, il 30 alle anime solitarie o dimenticate, il 31 ai mai nati o morti prima del battesimo, il 1° novembre ai bambini morti, l’1 e il 2 novembre al ritorno dei defunti sulla terra.
Nel 2008, l’UNESCO ha riconosciuto l’importanza del Día de Muertos aggiungendo la festività alla sua lista di patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
Siamo arrivati a Città del Messico nella serata del 28 ottobre e già all'arrivo in hotel abbiamo trovato l'allestimento di tutti gli ornamenti tipici della festa (le foto qui sotto sono quelle del nostro Hotel): ofrendas y altares, catrinas, calacas y calaveras, el arbol de la vida e papel picado.
Catrinas, ofrendas y altares
Calacas y Calaveras
Papel picado
Il giorno seguente è stato quello della Gran Desfile de Día de Muertos di Città del Messico, abbiamo visitato in mattinata la Piazza della Costituzione, popolarmente chiamata "el Zócalo", da dove sarebbe partita la sfilata nel pomeriggio. Di prima mattina non c'era ancora tantissima gente ed è stato possibile ammirare tranquillamente le gigantesche Catrine e le Ofrendas allestite dagli Stati della federazione (Il Messico è una Repubblica federale che comprende 31 Stati ed un Distretto federale(Città del Messico).
La Calavera Catrina
La prima apparizione nella cultura messicana della Signora della Morte, figura onnipresente nel Dia de Los Muertos, risale alla Dea Azteca Mictecacihuatl, regina degli Inferi la quale aveva il ruolo di proteggere le ossa dei morti.
La sua seconda apparizione è più recente e fu creata come immagine satirica dal vignettista José Guadalupe Posada nell’acquaforte “La Calavera Catrina” intorno al 1910. L'artista, vestendo con abiti francesi la Calavera Catrina puntava a deridere i messicani che cercavano di emulare la raffinatezza dello stile europeo.
Le ofrendas
In questo periodo nei cimiteri le tombe vengono circondate dagli altares de los muertos e vengono addobbate con fiori, ceri, i cibi preferiti dai propri cari e la foto del defunto (che normalmente non è presente sulle tombe). Per le famiglie rappresentano una specie di porta tra la vita e la morte e hanno lo scopo di attirare i defunti. Capita spesso di trovare ofrendas allestite anche presso abitazioni, attività e nelle piazze e vie delle città.
Abbiamo quindi visitato la zona centrale della città con le sue bellissime chiese, le caratteristiche bancarelle allestite per il "Día de Muertos" e gli spettacoli folcloristici improvvisati da ballerini ornati da costumi che ricordano la civiltà Azteca.
Il Dia de Los Muertos è una festa estremamente popolare in Messico, una folla di persone in festa si riversa nelle strade e nelle piazze e vestirsi come scheletri fa parte del divertimento. Le persone di tutte le età hanno i volti dipinti ad arte per assomigliare a teschi e le signore, imitando la calavera Catrina, indossano abiti eleganti e fantasiosi e grandi cappelli. Anche noi, dopo un pranzo veloce siamo tornati in albergo per il trucco.
L'operazione trucco ha richiesto parecchio tempo. Finalmente, verso le 16, ci siamo recati lungo il percorso della sfilata alla ricerca di un punto con una visuale favorevole ma ormai era impossibile posizionarsi vicino alle transenne. Qui trovate il video della sfilata.